Perché
mettere il sondino per dimagrire?
Per perdere i chili di troppo la miglior dieta
è
indubbiamente quella di mangiare meno.
Ma i lavori scientifici effettuati con diete a basse
calorie hanno
rilevato un fallimento, quasi totale, di queste riportando solo l'8% di
risultati positivi nel tempo. Solo i pazienti che hanno meno di 10 Kg
da perdere hanno qualche speranza di successo.
Certo è che il regime a basse calorie, quando è
ben
equilibrato, resta sicuro, quasi senza pericolo per i nostri pazienti,
ma rimane il più duro, il più difficile ed il
più
penoso per le seguenti ragioni:
- questa dieta non toglie la fame, poca gente resiste a questa
sensazione spiacevole ed abbandona dopo due o tre settimane;
- la dieta a basse calorie è troppo lunga, una perdita di
500
grammi la settimana è un fattore demotivante per un paziente
che
ha più di 10 Kg da perdere, favorisce la tentazione, la
continua
fame porta spesso a trasgredire sulla limitazione delle
quantità
alimentari da assumere.
Una alternativa proposta è quella del digiuno assoluto.
Questo
regime, che è composto da sola acqua assunta a
volontà,
porta ad una perdita di massa magra superiore alla perdita della massa
grassa.
Questa perdita avviene soprattutto a livello dei muscoli striati. Le
fibre muscolari cardiache fanno parte di questa perdita con possibili
conseguenze anche mortali.
Da queste considerazioni numerosi autori cominciarono a studiare la
possibilità di trovare una dieta che potesse dare un
bilancio
calorico negativo minimizzando la perdita di massa magra. Per questo
era necessario modificare il digiuno assoluto con
un’integrazione
proteica.
La NEC è il miglior compromesso tra la perdita di massa
grassa
senza perdita di tessuto muscolare, grazie alla somministrazione
continua e costante attraverso il sondino naso gastrico del
quantitativo di proteine necessarie a mantenere l’equilibrio
metabolico impedendo all’organismo di utilizzare le proteine
endogene per produrre energia.
Nel digiuno proteico indotto dalla NEC si ha la
diminuzione del
glucosio con conseguente attivazione del catabolismo dei trigliceridi
adipocitari.
La lipoproteinlipasi idrolizza i trigliceridi in acidi grassi e
glicerolo. Il glicerolo è ossidato a livello del fegato in
glucosio.
Il 40% degli acidi grassi prodotti vengono utilizzati direttamente nel
lavoro muscolare. L'altro 60% subisce una beta-ossidazione a livello
epatico con la formazione di Acetil-CoA. Dalla successive condensazione
di due molecole di Acetil-CoA si forma l'acido acetacetico. Questo si
trasforma, in massima parte, in acetone ed acido
beta-idrossi-butirrico. Questi tre composti vengono denominati: corpi
chetonici. La corretta funzionalità pancreatica,
caratteristica
del paziente non diabetico, permetterà la successiva
riconversione, in presenza di minime concentrazioni d'insulina, dei
corpi chetonici in Acetil-CoA e la loro successiva metabolizzazione.
La formazione dei corpi chetonici nel digiuno proteico riveste
numerosi vantaggi:
- forniscono il 25%
dell'energia che richiede
l'organismo nel corso del digiuno proteico;
- facilitano
l'utilizzazione degli acidi grassi liberi
da
parte del cervello che trasforma la sua fonte energetica utilizzando
per l'80% del suo metabolismo i corpi chetonici;
- i corpi chetonici
circolano liberamente
nell'organismo
fornendo energia, infatti non hanno bisogno di proteine vettrici e
penetrano liberamente nelle membrane cellulari.
Da ciò si può
concludere che il
digiuno proteico
permette di utilizzare a pieno l'energia del tessuto adiposo,
riducendolo, senza intaccare la massa magra.
Oltre all’azione energizzante i corpi chetonici offrono una
importante azione Anoressizzante.
Infatti per stimolazione del centro della sazietà, situato
nell'ipotalamo, inducono un effetto fisiologico antifame, con
inibizione della sensazione di fame a partire dal terzo giorno
dell'inizio della dieta.
Assodata l’importanza dei corpi chetonici nel digiuno
proteico,
perché mettere il sondino per assumere le proteine? Non
possiamo
introdurle con gli alimenti? Non possiamo fare una dieta oloproteica?
I vantaggi che offre il sondino sono sicuramente maggiori
rispetto ad una dieta oloproteica.
Innanzitutto l’assunzione delle proteine avviene in modo
continuo
e regolato rispetto alla dieta dove vengono assunti in bolo con il
pasti in forma non direttamente assorbibili.
Le quantità sono meglio controllate e sicure rispetto alla
dieta.
Con il sondino è molto difficile trasgredire, non si
è
davanti al cibo, non si deve pensare alla sua preparazione, al
quantitativo, alla scelta degli alimenti concessi, ecc.
Lo svantaggio è quello di avere
“un corpo estraneo
nell’esofago” al quale dopo i primi minuti
rapidamente ci
si abitua fino a dimenticare di averlo. Il tubicino è
talmente
sottile ( diametro di soli 2mm) che il paziente non manifesta alcun
disagio sia durante il posizionamento che durante il periodo di
terapia, inoltre dal punto di vista estetico è quasi
invisibile.
Esami
ematici necessari per la NEC scarica il file pdf
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